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Michela stroncata da una lunga malattia: “Ha voluto le sue ceneri in camera del figlio Thomas, lo vuole ‘vedere’ svegliarsi ogni giorno…”

Michela stroncata da una lunga malattia: “Ha voluto le sue ceneri in camera del figlio Thomas, lo vuole ‘vedere’ svegliarsi ogni giorno…”
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Il ricordo della mamma

“E’ stata una vita difficile, sentirsi dire ‘non ce la faccio più’ è straziante... ma lei sorrideva”

Ci sono persone a cui è difficile dire addio. È un dolore profondo che ti scava dentro, che soffoca la voce, che pesa come un macigno sull’anima, che ti sbatte a terra. Vivere diventa sopravvivere all’assenza. E lo sa bene una mamma che ha combattuto al fianco della figlia, cercando di stare sempre in equilibrio su un filo sottile, una lunga malattia che le ha fatto assaporare la vita solo a metà, ma in quella metà ci ha messo tutto. Un bagaglio di esperienze, di progetti, di sogni che adesso continueranno a prendere forma altrove, ma mai lontano dal cuore. Michela, di cognome Zanardini, se n’è andata una domenica mattina di fine primavera, in punta di piedi, come era abituata a fare lei. 46 anni, un sorriso che cercava di nascondere la sofferenza, che per molti anni è stato l’arma con cui combattere la malattia. E oggi quel 18 giugno è così difficile da tenere lontano ed è difficile mettere in fila i pensieri e far uscire le parole, ma mamma Clara ci prova, è un fiume in piena, i ricordi si mescolano alle emozioni, poi arrivano i silenzi e le lacrime che rigano il viso.
“Michela aveva preparato tutto, la sua fotografia, il suo funerale… e poi ci ha chiesto che le sue ceneri restassero in camera del suo Thomas, perché lei potesse vederlo addormentarsi la sera e svegliarsi la mattina”.

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Il ricordo del marito Aldo

“Si è aggrappata alla fede ed era serena, ma quando mi ha detto che non vedeva l’ora di spegnersi…”

“Michela è una super mamma, ha dedicato tutta la vita a Thomas”, inizia così Aldo quando pensa alla sua Michela, che se n’è andata dopo una lunga malattia. Michela che stringeva forte le loro mani, per non lasciarle andare mai. Michela che sorrideva, nonostante tutto. Michela che se n’è andata serena, per lasciare quella forza alla famiglia che deve guardare avanti senza di lei. Impossibile fermare le lacrime, impossibile rimarginare una ferita così profonda che forse nemmeno il tempo saprà curare. “Il suo aggravarsi negli ultimi anni è stato frutto di tante sofferenze fisiche ma anche per tutto quello che riguardava Thomas, ha sempre dovuto fare tutto da sola… Michela è una persona ammirevole, aveva un senso di maternità che forse non è possibile nemmeno descrivere. Quando si è ammalata ha voluto ad ogni costo il trapianto, perché sognava di diventare mamma”.
Michela si è sempre aggrappata alla fede, proprio lì ha trovato la sua ancora di salvezza: “Era molto credente ed è stata la sua forza, ha sempre combattuto la sua battaglia dicendo che la sua Madonnina sapeva già come doveva andare e quindi lei viveva tranquilla e serena, non aveva paura, cercava sempre il lato positivo anche nelle cose più negative”.
E tu nella fede ci hai creduto quanto lei? “Mi ero aggrappato tanto anche io, già dai tempi del primo trapianto… la casualità ha voluto che quando era ricoverata trovassi un’immaginetta della Madonna per terra, fuori dalla sua stanza.

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