La storia

"Mio figlio, il suo volo verso l’inferno. Poi San Patrignano e siamo tornati a vivere"

"Mio figlio, il suo volo verso l’inferno. Poi San Patrignano e siamo tornati a vivere"
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Sono IO. Sono una donna, una moglie, una figlia e una sorella. Sono madre. Ma soprattutto, per tanto tempo, sono stata solo la mamma di un figlio tossicodipendente. E sono stata soprattutto SOLA come mamma di un tossicodipendente. E questa è la nostra storia.

Un'intelligenza superiore alla norma, una competenza sociale precaria. In bilico fra vette di successi al di là della sua età e rovinose cadute nelle relazioni (amicizie difficili, improvvisi sbalzi d'umore, crisi di ansia...), arriva alla prima superiore.

Frequenta con ottimi risultati e pare avviarsi ad una vita sociale più quieta. Il suo comportamento sembra raggiungere una certa stabilità, anche se rimane quel ragazzo un po' “strano” che a volte affascina e altre volte esaspera, per i suoi eccessi positivi e negativi. Come mamma sono alquanto in allarme: non mi pare che sia sereno, non mi pare che stia sviluppando un temperamento equilibrato. Anzi sempre di più mi sembra che la sua sfera emotiva sia fuori controllo e che lui ne sia sopraffatto. Ne parlo con gli insegnanti, che quasi ridono, dicendomi che è una normale “fase adolescenziale”. Ne parlo con la nostra dottoressa, che prescrive alcuni esami da cui risulta una mononucleosi. Tutto spiegato. Tutti sollevati e contenti.

 

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