Niardo, il sindaco: "16 edifici inagibili, speriamo ci concedano lo stato di calamità"
Niardo e Braonesi leccano le ferite dopo l'alluvione che li ha colpiti nella notte del 27 luglio. Volontari e residenti stanno lavorando per riportare alla normalità strade, giardini, garage, abitazioni, togliendo fango, sassi e detriti che hanno invaso alcune zone dei due paesi a causa dell’esondazione dei torrenti Re e Cobello.
“Qui è dura - commenta il sindaco di Niardo Carlo Sacristani - . Spero che gli enti superiori ci concedano la calamità naturale, in quanto se non dovessero concederla mi chiedo cosa doveva succedere di peggio rispetto a quello che è accaduto da noi. La crisi aveva già colpito duramente le nostre famiglie e le nostre attività, pertanto una mancata concessione comporterebbe una mancanza di risarcimento danni che appesantirebbe ulteriormente la situazione“.
Il primo cittadino parla anche della situazione di chi ha dovuto lasciare la sua abitazione: “Attualmente ci sono 16 fabbricati inagibili. Alcune persone hanno dormito da parenti o amici e altre negli appartamenti messi a disposizione dall’associazione Pro-Casa Anziani Onlus".
La Protezione Civile Bresciana partecipa con 30 Organizzazioni di Volontariato coordinate dai funzionari della Provincia di Brescia, a supporto dell’Amministrazione comunale di Niardo e dei Vigili del Fuoco.