Parla l'autista del pullman: “Non ho potuto fare niente, andavano a 150 all’ora”
“Andavano almeno a 150 all’ora“, dice Vangjel Tuslluku, l’autista del pullman coinvolto nell’incidente che si è verificato sabato sera a Rezzato. Lo scontro è avvenuto con la Volkswagen Polo su cui viaggiavano i cinque ragazzi, i cugini Imad e Nadiq Salah, che probabilmente era alla guida, Imad El Harram, Dennis Guerra e Irene Sala, la più giovane, di 17 anni, tutti senza patente. L’incidente non ha lasciato scampo ai giovani, che stavano viaggiando verso Brescia dopo un pomeriggio passato in compagnia.
“E’ stato un impatto fortissimo – ha raccontato in una lunga intervista al Giornale di Brescia – Ho visto una luce venire nella mia corsia, all’inizio pensavo fosse una moto. In un attimo mi sono trovato l’auto davanti, ho sentito un botto violentissimo. Mi ha colpito e subito si è rotto il vetro, non vedevo più nulla. A quel punto ho invaso la corsia opposta, ho perso il controllo, il pullman non frenava o accelerava più, il volante era duro. Il mezzo andava avanti da solo e continuavo a sentire un rumore tremendo. Ero convinto stessi colpendo altre auto”.
Oggi, martedì 25 gennaio, è il giorno dell’ultimo saluto a Irene Sala, 17 anni, e Dennis Guerra, 19. I funerali dei tre ragazzi di origine marocchina, come riportato da BresciaToday, sono stati celebrati domenica sera alla Domus Aurora di Gavardo. Come da tradizione musulmana si è proceduto con il rito del lavaggio, una cerimonia di purificazione in cui il defunto viene rivolto verso la Mecca e appunto “purificato” da parenti e amici stretti. In seguito le salme sono state avvolte in sudari bianchi, e la cerimonia si è conclusa con una preghiera funebre. Come da volontà delle famiglie, i tre giovani saranno sepolti al cimitero di Beni Mellal, città del centro del Marocco capoluogo dell’omonima provincia e regione, e terra d’origine di genitori e familiari. In tutti i paesi del bresciano coinvolti è stato proclamato il lutto cittadino.