PISOGNE - Botta e risposta infuocati sul cantiere fermo della ciclabile

PISOGNE - Botta e risposta infuocati sul cantiere fermo della ciclabile
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Maggioranza e opposizione e i botta e risposta piuttosto infuocati sul cantiere infinito e fermo della ciclabile. Da una parte il sindaco Federico Laini spiega: "

Dopo lo stop di quest’inverno e la variante al progetto che si era resa necessaria, i lavori avevano finalmente ripreso. La lavorazione più complessa era costituita dall’infissione delle palancole, barriere poste a protezione delle fondamenta su cui deve essere costruito il nuovo muro di contenimento della strada e sui cui sarà posata la pista ciclabile. Con tutte le difficoltà dovuto al reperimento del materiale, quel lavoro è stato completato e l’impresa ha iniziato successivamente ad armare e gettare il muro di contenimento. A seguito di alcune visite in cantiere abbiamo richiesto un sopralluogo alla presenza dell’impresa e della direzione lavori. In quella sede è emerso come i lavori svolti non fossero completamente coerenti con le previsioni progettuali, in altri termini l’impresa non ha eseguito correttamente il progetto. La direzione lavori fino a quel momento non aveva però evidenziato alcunché.

Abbiamo quindi provveduto a formalizzare tutto ciò. In questo modo abbiamo costretto la direzione lavori a giustificare le ragioni di certe situazioni, argomentare tecnicamente cosa va comunque bene e indicare quali correttivi devono essere adottati perché l’opera sia completata correttamente... (...)".

La minoranza invece tuona: "

Leggendo le dichiarazioni del Sindaco Laini, il gruppo consigliare di minoranza ritiene doveroso fare alcune considerazione di chiarezza. Il Sindaco di Pisogne dimostra, ancora una volta, di non essere all’altezza del mandato elettorale: le affermazioni sono un maldestro tentativo di uscire dal pasticcio combinato con la gestione dell'opera della ciclabile Govine - Toline, adducendo sentenze, giudizi e responsabilità alle figure tecniche intervenute nel lavoro pubblico, nel tentativo estremo di estraniarsi dal caos in corso, una situazione che mai si era vista a Pisogne durante la realizzazione di un’opera pubblica (...)".

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