vezza d'oglio

Ponte tibetano, il sindaco: “Opera utile per lo sviluppo del territorio”. La minoranza: “Nessun beneficio, fermiamoci”

Dopo la raccolta firme del comitato, il referendum si terrà il 25 giugno.

Ponte tibetano, il sindaco: “Opera utile per lo sviluppo del territorio”. La minoranza: “Nessun beneficio, fermiamoci”
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E’ stato fissato per domenica 25 giugno il referendum che chiederà ai cittadini di Vezza d’Oglio se vogliono o meno il ponte tibetano.
Il 9 maggio il consiglio comunale si è quindi riunito con un solo punto all’ordine del giorno, la ‘presa d’atto della presentazione di una richiesta di referendum consultivo di iniziativa popolare’.
Il sindaco Diego Martino Occhi ha voluto fare delle precisazioni in merito: “C’è stato un tentativo di descrivere questo progetto come se fosse un’operazione occulta, frutto di chissà quali strategie o convenienze o ancora frutto di irregolarità amministrative perseguite in nome di una non precisata ragione. Cito al tal proposito testualmente una delle ultime dichiarazioni rese note sul profilo Vezza Sostenibile: ‘A ciò si aggiunga il fatto che al di là delle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal sindaco sulle caratteristiche strutturali dell’opera, dalla ricognizione dei siti istituzionali che devono conferire l’evidenza pubblica prevista per legge all’assegnazione di incarichi, emergono assegnazioni per due studi di fattibilità e incarichi per relazione geologica, ma sembrano mancare le gare relative alla progettazione esecutiva del ponte tibetano e la relativa valutazione di impatto ambientale! Più che legittima quindi l’istanza dei cittadini del comitato per poter finalmente “scoprire” le carte di un gioco che presenta poche luci e moltissime ombre, ombre che sarebbe opportuno dissolvere prima di spendere denaro pubblico per indire il referendum’.
Vorrei rigettare con forza queste affermazioni, prima fra tutte la mancanza di trasparenza, devo altresì contestare la posizione apolitica del comitato referendario come pubblicamente confermato nell’ultima seduta del consiglio comunale quando il gruppo di minoranza si è chiaramente dichiarato non sostenitore ma promotore e traino del comitato stesso.
Mi soffermo su questo punto solo per mettere in guardia i cittadini che animato dal condivisibile spirito di partecipazione alle scelte amministrative si sono prestati ad un gioco che nulla ha di partecipativo ma finalizzato a contestare l’amministrazione e le sue scelte.

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