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Quei tre giorni della Bergamosex che hanno sconvolto le province di Bergamo e Brescia

Tre giorni di polemiche ed erotismo per la Bergamosex.

Quei tre giorni della Bergamosex che hanno sconvolto le province di Bergamo e Brescia
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Tre giorni di polemiche ed erotismo per la Bergamosex, quindicesima edizione ideata da Corrado Fumagalli, imprenditore bergamasco da trent’anni nel business dell’hard. L’ultimo week end di agosto al Bolgia di Osio Sopra, giusto a un tiro di schioppo sull’uscita di Dalmine, è successo un po' di tutto. Molte le polemiche perché le discoteche chiuse e il Bergamosex aperto, e qui evitare assembramenti era oggettivamente difficile.  ‘Tiriamoci su in tutti i sensi dopo questo periodo difficile’, lo slogan è apparso per qualche ora sui social poi è stato rimosso, il ‘Bergamo sex’ non si è fermato. Spazio alle sexystar, alle pornostar, ai maestri del bondage e a tutto quanto ruota attorno al mondo del sesso. Chi la organizza ha passato settimane a spiegare che è tutto fanno nella massima sicurezza ed è e rimane la festa erotica più divertente dell’anno.  Lo slogan della manifestazione è: “Vivi Bergamosex in massima sicurezza!”. Gli organizzatori hanno pensato a tutto, il festival  tutto all’aperto, obbligo di mascherina e gel disinfettante. Assembramenti da evitare ad ogni costo, anche se gli assembramenti in questi festival sono all’ordine del giorno e dalle richieste sembra che il ….desiderio di tornare a divertirsi ci sia, in alcuni casi anche troppo. C’è stato davvero di tutto e di più, performance, Davide La Greca che si è auto proclamato maestro del bondage con lucchetti e corde ma anche salamelle e pinta di birra. Insomma, un po' di tutto. Un’abbuffata di sesso che rischia di andare di traverso anche per questione di opportunità ma i cultori del sesso non ne vogliono sentire ragione e in questi giorni ci hanno dato dentro. Gli organizzatori hanno assicurato distanziamento, sicurezza, ingressi scaglionati (il biglietto costava 20 euro), non si entrava senza mascherina, un po' dappertutto ci sono gel disinfettanti (che magari qualcuno scambia per olio per massaggi un po’ hot…) e c’è stato l’obbligo di misurare la febbre. Bergamosex ha proposto un fine settimana di spettacoli, con circa 50 artiste: spogliarelliste, sexystar, qualche performer e (poche) pornostar. Ma nell'estate 2020 la manifestazione è stata declinata in versione Coronavirus: spazi all'esterno, bollini e distanziamento, ingressi prenotati, mascherine e gel sanificante. Prima del via ci sono stati alcuni incontri tra gli organizzatori e le autorità, tra cui: la Prefettura di Bergamo, il comitato per l'ordine e la sicurezza, l'azienda per la tutela della salute della Provincia di Bergamo e il sindaco di Osio Sopra, che hanno verificato l'applicazione delle norme anticontagio e lo svolgimento della manifestazione nel rispetto delle leggi e della normativa, soprattutto per ciò che concerne un evento pubblico con spettacoli di artisti sul palco. Ciononostante, non si è lesinato sulle polemiche. Si sono scatenati nelle critiche anche gli architetti bergamaschi, con una nota firmata da 2 uomini e 8 donne: “Non possiamo condividere che il paesaggio urbano, su cui a titolo completamente gratuito veniamo chiamati a dare consulenze professionali in commissioni comunali e provinciali, venga invaso da cartelli promozionali che utilizzano un linguaggio discriminante e lesivo della libertà e del rispetto del corpo femminile”. Un comunicato che è quasi un'ammissione: il paesaggio, nell'area urbana limitrofa al Bergamosex, è incantevole quanto il mondo di Ken Shiro dopo l'apocalisse nucleare. Cemento, inferriate e capannoni. All'ingresso c'era il controllo della temperatura, si indossava la mascherina e si riceveva l'indicazione di seguire i bollini di distanziamento a terra: è questo il benvenuto. Ed è offerto da un ragazzo africano che, per stazza da armadio a due ante e personale soprannome, è un clone del rapper Notorious B.I.G. Ma è solo la prima avanguardia dell'esercito di una ventina di bodyguard che controllano, in modo rigoroso e al limite del molesto, che tutti abbiano indosso la mascherina e stiano rispettando le regole e il distanziamento. Alla guida degli squadroni della persuasione, c'era il brillante direttore artistico del Bolgia, Giordano Vecchi, che vigila e dirige le attività, muovendosi senza tregua tra gli stand e gli spazi allestiti. Che sono praticamente tutti nella nuova area esterna e, insieme al numero di addetti costantemente al lavoro, testimoniano investimenti economici e volontà di ripresa. Tra questi spazi c'è l'area ristoro: una tensostruttura con panche, tavoli in legno e bollini segnaletici per il distanziamento, dove si può mangiare: salamella, patatine fritte e il resto del menu delle fiere di paese. In pratica è un gazebo in stile Pontida, ma con i perizoma al posto degli elmi con le corna. Al riparo sotto al tendone c'è Eveline Dellai, che è tra le poche attrici hard internazionali ad esibirsi quest'anno a Bergamosex. La sorridente pornostar è nata 28 anni fa a Villamontagna (TN), vive in Repubblica Ceca e lavora con le più importanti produzioni cinematografiche europee e americane a tripla x, incluso il noto attore, regista e produttore italiano Rocco Siffredi, che lei chiama: «lo zio». La bionda attrice di pellicole a luci rosse, è nota alle cronache per aver lavorato anche in coppia con la sorella gemella, che l'anno scorso ha abbandonato il mondo del Porno. Sabato sera e in costume fashion, Eveline Dellai è stata anche protagonista di un'incomprensione o un diverbio sul palco: dopo che si è spenta la colonna sonora, non ha portato a termine il proprio spettacolo. Show interruptus. Ma la diva che ha animato attivamente Bergamosex è Malena. La solare pornostar e volto amato dal pubblico TV, non si è esibita in spettacolari performance sul palco, dove ha invece lavorato in qualità di co-conduttrice. Milena Mastromarino, in arte Malena, ha introdotto gli spettacoli in scaletta, ha intervistato gli artisti e ha gestito il pubblico, durante le 3 giornate della manifestazione. Per l'attrice 37enne di Gioia del Colle (BA), non si tratta della prima esperienza professionale nel ruolo di conduttrice: già nel 2018, sul canale Discovery DMAX, era alla guida della giornata speciale dedicata a San Valentino, mentre nel 2019 a Parigi ha condotto l'episodio pilota in italiano di un noto format televisivo francese di inchieste scandalose. E ora, nel 2020, la conduzione dal vivo e sul palco durante la tre giorni di kermesse erotica bergamasca. Bene, brava, bis. Nel susseguirsi di troppi spogliarelli identici e noiosamente ripetitivi, si sono fatti notare: l'American Trio, che è un gruppo di valchirie sopra il metro e ottanta, con il tipico accento slavo del Wisconsin. Le tre hanno interpretato un trenino dell'amore all'americana, al ritmo del riff di Unbelievable del 1991 e con l'aggiunta di: cappello texano, sgambatissimi slip a vita alta e bandiera a stelle e strisce. Le sfitinzie e i paninari non muoiono mai. Ma anche un'altra spogliarellista era partita bene con un'accattivante impostazione burlesque e musica Charleston, che è poi degenerata nel canonico strip-tease con sottofondo di rock metallaro. Musica che inspiegabilmente sembra essere l'unica opzione contemplata dalle spogliarelliste, oltre a una martellante tecno hardcore da 120bpm. A Bergamosex si sono dunque toccati picchi altissimi, con cui si potrebbe ambire al Pulitzer del Trash. E infatti erano presenti le telecamere Mediaset, che hanno ripreso la kermesse in vista della prima puntata, domenica 13 settembre su Canale 5, con cui debutta la nuova stagione di Live Non è la D’Urso. L'anonimato è uno dei vantaggi dell'indossare la mascherina.

 

 

 

 

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