costa volpino - delitto ai portici

Quel 26 ottobre al civico 124 dove Sara ha perso la vita

Quel 26 ottobre al civico 124 dove Sara ha perso la vita

Sabato 26 ottobre.
Sono da poco passate le 8 del mattino. Il tam tam comincia a girare, la zona dei Portici come ogni mattina è un via vai di gente che cerca il primo caffè del mattino per cominciare la giornata.
Una giornata che qui in realtà in molti avrebbero fatto a meno di cominciare. Il cielo è grigio, una bolla di grigio, tutto grigio, il vento non è certo di quelli che ti fanno stringere il giubbotto addosso, macchè, è tiepido ma il gelo ti arriva dritto dentro le ossa quando arrivi davanti all’entrata del civico dove abita, o meglio, dove abitava Sara Centelleghe. 18 anni.
Ammazzata poche ore prima con 30 fendenti di forbice. Qui la voce è girata da subito. Pattuglie dei carabinieri a bordo strada ma al bar vicino i clienti sono seduti come al solito, qualcuno ancora non sa, qualcun altro cerca di capire.
Un omicidio di una ragazza di 18 anni, (19 fra pochi giorni) è un pugno nello stomaco in qualsiasi città, figurarsi in un paese di poco più di 8000 abitanti.
L’entrata del condominio color ocra è vuota, un silenzio assordante, l’ascensore fermo, sulle scale impronte di piedi nudi insanguinate, che scendono lungo le scale, un’impronta di un numero intorno al 42, l’appartamento di Sara è al terzo piano, vive con mamma Silvia che quella sera era via, con il compagno a Iseo e Sara era a casa con un’amica.

SUL NUMERO DI ARABERARA VALCAMONICA IN EDICOLA DAL 1° NOVEMBRE LE LETTERE DEI PROFESSORI, DELL’AMICA E DEI COMPAGNI DI CLASSE DI SARA