Quell’acqua ferma che mette i brividi: “Abbiamo perso 400 mila euro rispetto all’anno scorso. Siamo delusi, ma l’alternativa è arrenderci”
Piscine chiuse, vasche vuote. Pasquale Chianese: "Il primo lockdown è stato una batosta..."
Vasche vuote, luci spente, spogliatoi silenziosi, parcheggi deserti e i gestori che guardano alle spalle gli sforzi messi in campo nei mesi scorsi. Ora la nuova chiusura che pesa quanto un macigno. Piscine di Darfo. Pasquale Chianese è dall’altra parte del telefono, la delusione si percepisce dalla sua voce, lui che è responsabile della struttura e del personale (dal 1981 la gestione è della Dinamic Nuoto di Elia Domenighini).
“E’ una situazione che soltanto chi gestisce una struttura come la nostra può capire bene – spiega -. Il primo lockdown è stato una batosta, doveva essere una chiusura di due settimane che poi sono diventati tre mesi e ci siamo ritrovati a dover intervenire sulla stagione estiva a una settimana dall’apertura del parco acquatico, che per noi è una risorsa estremamente importante. Sono stati mesi pesanti, ci siamo trovati costretti a chiudere prima dei rinnovi di marzo, i nostri corsi infatti sono trimestrali. Insomma ci hanno tagliato le gambe, perché è il periodo in cui le persone tornano in piscina dopo la stagione sciistica. Un duro colpo, anche se siamo riusciti a rimediare in qualche modo sulla stagione estiva, a giugno si sono mosse un po’ di cose, luglio è stato un mese normale e un bell’agosto ci ha dato un po’ di ossigeno”.
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