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Renato, da Pisogne a Gerusalemme: "Un viaggio per guardarmi dentro"

"Ho respirato l'aria che trovo solo sulle nostre montagne".

Renato, da Pisogne a Gerusalemme: "Un viaggio per guardarmi dentro"
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Pisogne – Gerusalemme, 116 giorni, oltre 3000 chilometri e un cammino per guardarsi dentro e ritrovare se stesso. Renato Romano il suo pellegrinaggio verso la Terrasanta l’ha preso proprio così, come una parentesi di vita da godersi d’un fiato, tra meraviglie e difficoltà da affrontare.

Renato, 29 anni, i 30 li compirà a gennaio, è originario di Pisogne, ma vive a Gianico. Alle spalle un diploma al liceo Artistico a Lovere e una laurea in Design d’interni all’Accademia di Belle Arti e il lavoro nell’azienda di famiglia. A luglio la decisione di cambiare rotta, di dare una svolta alla propria vita. Il racconto di Renato parte proprio da qui. “Ho deciso di dare le dimissioni e di coronare il sogno della mia vita… sentivo che era il momento giusto”.

Ma prima di guidarci nel suo cammino verso Gerusalemme, è d’obbligo raccontare l’avventura precedente: “Nell’estate del 2017, tra un periodo di studio e l’altro, ho fatto il pellegrinaggio della via Francigena, un percorso storicamente molto importante che attraversa l’Europa, un’arteria medievale lunga 2100. Me ne aveva parlato un compagno di corso in università, avevo il desiderio di fare un’esperienza simile, ma avevo il modello di Santiago di Compostela, ma non volevo tutto il contatto umano che mi raccontavano le persone che lo avevano percorso. Volevo qualcosa che mi permettesse di stare da solo, di pensare, di fare fotografie. Mi sono documentato e un anno e mezzo dopo quella chiacchierata in università, sono partito. Beh, mi si sono aperte porte su un mondo che mi sono reso conto di conoscere davvero poco. Una volta rientrato ho deciso di far fruttare il lavoro di fotografia e di appunti che avevo accumulato e due anni e mezzo dopo è nato un libro”.

Poi è arrivata l’opportunità di guardare ad altri orizzonti: “Negli anni è maturata l’idea di fare qualcosa di un po’ più impegnativo. Mi sono chiesto quando avrei avuto il tempo di fare un pellegrinaggio a Gerusalemme… molto spesso chi si imbatte in questo tipo di esperienze è in pensione e quindi si tende sempre a rimandare. Ma avrò ancora voglia di fare un’esperienza di questo tipo? La risposta non la conoscevo e quindi ho capito che il momento era proprio quello, sono felice, sono soddisfatto e non mi pentirò mai di questa scelta, perché è un sogno realizzato ed è stata un’esperienza pazzesca e spettacolare”.

Un’esperienza che non è stata di certo semplice: “È costata tanto in termini di sacrificio, non intendo in senso economico, ma di fatica. Ti dico anche che però qualsiasi attimo speso per arrivare a Gerusalemme ne è valso davvero la pena”.

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