Malegno

Stefano Sacchi, dalla Valle alla Norvegia

“Ho portato l’esperienza da norcino e la mia ricetta del violino di pecora. Ora sono felice”.

Stefano Sacchi, dalla Valle alla Norvegia
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Sono passate da poco le 13 di un lunedì pomeriggio di inizio gennaio, Stefano Sacchi è a casa, nel suo piccolo appartamento a Lorenskøg, in Norvegia, a quindici minuti da Oslo.

Stefano è partito da Clusone sette mesi fa, anche se in realtà la sua terra d’origine è la Valle Camonica, precisamente Malegno.

Una scelta pensata, ma neanche troppo, quando lo scorso febbraio l’occasione lavorativa che gli ha cambiato la vita ha bussato in… internet.

Partiamo proprio da qui… “Mia moglie Aline era stanca di vedermi giù di morale e così mi ha lanciato l’idea di cercare sul web un’opportunità di lavoro e la prima che si è presentata è quella che mi ha portato proprio in Norvegia. Mi sono informato, ho fatto una serie di telefonate, scambiato mail con questa azienda italiana e poi sono volato per toccare con mano quello che sarebbe stato il mio futuro, la mia vita”.

Poi il Covid che ha cambiato i piani, ma li ha fatti slittare solo un po’ più in là… “Dovevamo partire a marzo, ma abbiamo dovuto rimandare. A maggio, prima di partire il tampone è risultato positivo e quindi ho dovuto aspettare ancora. Poi ce l’abbiamo fatta, finalmente, un viaggio di 33 ore, io, mia moglie e tre… gatti. Ci siamo fermati soltanto per riposare un po’ e per fare benzina, alle 15,30 del 28 maggio eravamo in Norvegia. Il paese dove vivo, vicino alla città di Oslo, è grande e ben servito, gli autobus passano ogni dieci minuti e ti portano ovunque, poi c’è il treno, la metropolitana, ci sono i supermercati, insomma c’è tutto quel che serve per vivere bene.

Al momento non ho la macchina e non mi serve nemmeno, la comprerò o la noleggerò perché la mia intenzione è quella di conoscere il Paese in cui vivo, mi piace molto viaggiare e quindi per gli spostamenti più grossi mi servirà”.

Ma torniamo al lavoro, Stefano è un norcino e ha portato la sua professione al Nord… “Lavoro in un laboratorio di salumi italiani, serviva una mano per migliorare la qualità dei prodotti e ho portato alcune delle mie ricette. Qui la carne di pecora è molto utilizzata, in particolare nelle festività di Natale e Pasqua, e la mia specialità in Italia era proprio il violino di pecora, che qui si chiama Fenalår. La mia ricetta è diversa, ma abbiamo fatto dei buoni numeri e ricevuto parecchi complimenti… insomma una delle mie prime conquiste, anche perché alcuni ristoranti l’hanno messo in carta”.

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