Svieta, l’orfanotrofio di Gorodnia, l’amore a Castro e ora la guerra: “Mia sorella e i suoi figli mangiano patate da giorni, nascosti in cantina...”

Svieta, l’orfanotrofio di Gorodnia, l’amore a Castro e ora la guerra: “Mia sorella e i suoi figli mangiano patate da giorni, nascosti in cantina...”
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Giorgio e Svieta si sono conosciuti a Gorodnia, nel nord dell’Ucraina, si sono visti lì la prima volta,

Giorgio arrivava da Castro, sul lago d’Iseo, volontario dell’Associazione Domani Zavtra, che si occupa dal 1997 dell’aiuto concreto agli orfanotrofi ucraini, un ponte umanitario che va avanti da anni.

Svieta era una bambina che viveva in questo orfanotrofio.

Ora Giorgio e Svieta sono marito e moglie, vivono a Castro e hanno due bimbi, ma in Ucraina, a 20 km da Kiev vive la sorella di Svieta, con quattro figli piccoli, da giorni sono in cantina, sentono passare i russi, si cibano prevalentemente di patate e aspettano, aspettano, aspettano. Domenica pomeriggio,

Svieta Gorbenko è a casa, ha appena sentito sua sorella e ha paura, Giorgio è con lei:

“Ci siamo conosciuti in orfanotrofio, lei era piccola, poi ci siamo rivisti nel 2008 e 2009, lei aveva 19 anni e faceva l’interprete per Domani Zavtra, colpo di fulmine, ci siamo innamorati e sposati”. Giorgio racconta: “La prima volta che sono andato a Gorodnia è stato angosciante, una realtà completamente diversa da ogni cosa che ero abituato a vivere, mancava tutto, estrema povertà ma i bambini erano felici, si tenevano per mano, bastava un niente per farli sorridere. C’era una piccola tv in bianco e nero che trasmetteva un solo canale, mi sedevo con loro, non capivo niente di quello che dicevano ma loro erano felici, bastava sedersi con loro a vedere la tv”.

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