Tracce preistoriche a Montecampione, l’archeologo Ausilio Priuli: “Mai trovato arte rupestre a 1800 metri"
Priuli: “La scoperta di una figura antropomorfa schematica incisa su un masso erratico in un luogo nel quale non era mai stata trovata alcuna traccia di arte rupestre è particolarmente importante, tanto più in quanto è incisa a oltre 1800 metri di altitudine".
Montecampione, quota 1800 metri. Nelle scorse settimane una straordinaria scoperta dell’archeologo camuno Ausilio Priuli. Una figura antropomorfa su un masso erratico.
Da molti anni oramai l’archeologo Priuli si occupa di ricerche di superficie in giro per il mondo, spaziando dall’Africa all’Amazzonia e soprattutto alle medie e alte quote alpine, ma la sua Valle Camonica rimane il microcosmo nel quale predilige lavorare, cercare, scoprire, “nella speranza che un giorno la valle stessa faccia frutto del patrimonio che lui giorno dopo giorno mette in evidenza”.
E allora torniamo proprio a Montecampione.
Qui, con tecniche d’avanguardia, con segnalazione di cultori e appassionati, tenendo conto di quanto è già stato fatto e scritto soprattutto dallo storico Andreoli e collaboratori, l’archeologo Priuli sta trovando numerose tracce della presenza dell’uomo, addirittura della preistoria, che potranno divenire substrato per un ulteriore sviluppo sostenibile del turismo culturale della bassa Valle.
Un masso inciso sulla sommità di Montecampione
“La scoperta di una figura antropomorfa schematica incisa su un masso erratico in un luogo nel quale non era mai stata trovata alcuna traccia di arte rupestre è particolarmente importante - spiega Priuli -, tanto più in quanto è incisa a oltre 1800 metri di altitudine.
Il ritrovamento di tale rappresentazione è stato reso possibile grazie alla preziosa segnalazione del sig. Massimo Piotti di Pezzaze.
Il sito che accoglie il piccolo masso inciso è ubicato tra il Monte Marrucolo e il Dosso Rotondo, a quota 1824 s.l.m., sul crinale tra la Valle Camonica e la Val Trompia, a monte rispettivamente di Montecampione (Valle Camonica) e di Pezzaze (Val Trompia), non agevolmente collocabile nel comune di Artogne o di Pezzaze”.