Un edificio confiscato alla mafia diventa ‘casa delle donne’: il progetto di Terre Unite per Casa Felicia Bartolotta
Una casa per le donne, una casa delle donne. Ce lo racconta Anna Zinelli dell’associazione multietnica Terre Unite (che gestisce anche il centro antiviolenza Donne e Diritti di Darfo Boario Terme) questo progetto che sta spiccando il volo a Gianico ma che si rivolge all’intera valle. “Casa Felicia Bartolotta nasce come spin-off al centro antiviolenza. Ci siamo rese conto da tempo che prima della violenza domestica, c’è spesso anche quella economica, strutturale e privata. Serviva quindi qualcosa che aiutasse le donne ad avere la propria autonomia, l’indipendenza economica e mentale. Ecco che abbiamo iniziato a lavorare su un progetto che le vede protagoniste e non solo assistite e utenti”.
Il tutto è nato da un bando del Comune di Gianico, l’edificio infatti è stato confiscato alla criminalità organizzata: “Ci piaceva ancora di più il fatto di riuscire a restituire al territorio questo bene destinandolo alle donne della valle. Vuole essere un progetto aperto a tutte, indipendentemente dalle condizioni personali, il nostro intento infatti è quello di valorizzarle e fare rete. Questo progetto è il primo in valle e anche in provincia di Brescia, dove esistono alcuni esperimenti in città”.
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