Vaccini Covid: ecco i migliori. Differenze, effetti collaterali e come funzionano
Tra valli e laghi, dove i sindaci hanno fatto da sé
Qui tra valli e laghi la gente è abituata da sempre a rimboccarsi le maniche e a fare da soli, e quest’abitudine l’hanno presa anche gli amministratori, che questa volta non hanno certo perso tempo a perdersi tra i meandri di una burocrazia regionale che farebbe venire l’allergia a chiunque. E così dopo i primi tempi in cui la gente qui veniva mandata a centinaia di chilometri di distanza a fare i vaccini, ultraottantenni imbarcati su auto in direzione Sondalo o anche più lontano, salendo e scendendo la montagna, i sindaci hanno detto basta.
E in poco tempo a Darfo è nata una delle hub più funzionali della provincia, dove tra i volontari medici c’è anche l’attuale sindaco di Darfo Ezio Mondini, medico in pensione, che è qui, in silenzio a iniettare vaccini.
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Una macro classificazione è quella che vede i vaccini divisi nelle due categorie:
a vettore virale come i vaccini Vaxzevira di AstraZeneca e Janssen di Johnson&Johnson;
a mRNA come i vaccini Pfizer e Moderna.
Come funzionano i vaccini Covid-19
Il vaccino, come ricorda l’ISS, è un farmaco che induce il sistema immunitario a produrre anticorpi capaci di combattere i microrganismi responsabili di una malattia.
I vaccini, e così anche quelli per il Covid-19, non sono tutti uguali, ma utilizzano tecnologie e approcci differenti per produrre nell’organismo una risposta immunitaria che impedisca lo sviluppo della malattia. Vediamo in cosa differiscono.
Vaccini a vettore virale
Come dice l’espressione stessa questi farmaci utilizzano come ‘vettore’ un virus, modificato in laboratorio e totalmente inattivato, capace di portare alle cellule immunitarie l’informazione della proteina Spike, utilizzata dal Sars-Cov-2 per infettare le nostre cellule. Entrando in contatto con la Spike, i linfociti T del nostro organismo si attivano contro di essa:
producendo anticorpi specifici;
trasmettendo ai linfociti B l’indicazione di sintetizzare quelli definitivi;
mantenendo l’informazione per il futuro.
Vaxzevira di Astrazeneca e Johnson&Johnson
Sia il vaccino Vaxzevira (Astrazeneca) che Janssen (Johnson&Johnson) utilizzano come vettore virale adenovirus, ovverosia dei virus, molto comuni, responsabili del raffreddore e della faringite, che vengono inattivati, quindi sono incapaci di replicarsi e di infettare l’organismo ricevente.
Vaxzevira (precedentemente denominato Vaccino Covid-19 AstraZeneca) utilizza un adenovirus tipico degli scimpanzé;
Janssen (di Johnson&Johnson) un adenovirus umano (Ad26).
Poco dopo aver svolto la sua funzione, il virus vettore presente nel vaccino viene, ad ogni modo, eliminato dall’organismo.
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