Viaggio tra la gente: “Mirto le ha plagiate. Lucia era andata a cena dalle sorelle, le ho detto di stare attenta…”
Silenzio. Cala il sipario sull’estate e il centro di Temù si svuota, soltanto le tre bancarelle del mercato settimanale provano a ravvivare l’atmosfera cupa di un venerdì di inizio ottobre.
Il cielo è sereno, dentro, il cuore un po’ di meno. Lo respiriamo nei vicoli deserti che ci conducono verso il civico 11 di via Ballardini, dove Laura Ziliani ha vissuto fino al 2012, anno della morte del marito Enrico, negli sguardi delle persone che provano a nascondere sentimenti di rabbia.
“Una vicenda incredibile, per noi è un dispiacere grande”, commenta una signora seduta al tavolino del bar poco distante dalla rotonda che porta verso il centro del paese. “Stiamo stufi di tutto questo caos, di rispondere a tutte queste domande, avremmo preferito diventare famosi per altro”.
Proseguiamo il nostro cammino verso il centro, incrociando i passi di due signore, stanno parlando di Laura. Non le interrompiamo, ma ascoltiamo: “Ho visto lui in televisione ieri sera (riferendosi a Mirto, il fidanzato ‘ufficiale’ di Silvia, la figlia maggiore di Laura, ndr), ho visto i suoi occhi, ho avuto una sensazione bruttissima. Ma come è possibile?”. Ascoltiamo anche i commenti di chi fermiamo per chiedere dove si trovi il mercato e a cui domandiamo come sta andando qui: “Le cose sono molto chiare, certo è facile parlare con il senno di poi. All’inizio abbiamo creduto tutti alla disperazione di quelle povere ragazze, ma non immaginate neanche cosa c’è stato qui. Un giorno c’erano 250 persone per cercare Laura. Non dovrebbero neanche fare il processo ma buttare le chiavi”.
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