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Intervista a Nanabang!, Andrea e Beppe, il duo bresciano che incanta le valli

"Cerchiamo strade nuove, sempre"

Intervista a Nanabang!, Andrea e Beppe, il duo bresciano che incanta le valli
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I Nanabang!, duo bresciano che si è esibito il 3 settembre nella splendida cornice di Palazzo Bazzini a Lovere, nell’ambito della rassegna di arte, musica e teatro Viva Bazzini, sono una formazione che esegue una musica dagli arrangiamenti scarni ma evocativi.
Andrea Fusari (voce, chitarre, armonica) e Beppe Mondini (percussioni e tastiere) compongono brevi bozzetti sonori, quasi mai superiori ai due minuti, che si rifanno alla grande stagione del pop/rock alternativo degli anni 80 e 90.
I due musicisti collaborano insieme anche in un altro progetto, chiamato Gurubanana. Li abbiamo incontrati e posto loro alcune domande.

Prima domanda di rito: come vi siete formati? Vi conoscevate già prima di formare la band? Quali sono state le vostre precedenti esperienze musicali?
Andrea Fusari: Beppe Mondini l’ho conosciuto nel 2008 ai tempi del primo album dei Gurubanana.
Avevo un buon numero di canzoni in demo, voce chitarra e come base ritmica avevo utilizzato dei loop di batteria. Li portai a Giovanni Ferrario (produttore e musicista bresciano di esperienza nazionale e internazionale, tra le sue collaborazioni Scisma, Morgan, Cristina Donà, Cesare Basile, PJ Harvey, Hugo Race, Rokia Traore , n.d.a) che ne curò gli arrangiamenti e aggiunse vari strumenti. Registrammo nel suo studio sotto casa, ma per un paio di brani la base ritmica era da rifare e li registrammo live con un batterista ed un bassista. Il batterista era Beppe Mondini. Il progetto nasce come collaborazione tra me (sono io il Gurubanana) e Ferrario. Quando si trattò di passare alla fase live chiamammo ancora Beppe alla batteria.
Io provengo da un lunghissimo percorso precedente come cantante blues negli Impossiblues, ma ho sempre ascoltato il rock nelle sue evoluzioni dagli anni 60 in avanti. Beppe Mondini: io invece ho avuto tante band di musica originale, inizialmente esplorando generi musicali più estremi come metal e noise, ma poi mi sono appassionato anche al jazz, blues e suonato per anni musica folk. I miei primi gruppi sono stati Artdisiorder e Les Petit Enfants Terribles.

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