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Liala, Lucia, Laura e Avenue 67: “Tutto è nato da un pranzo a Parigi. Dal garage a Costa Volpino al mondo. Dentro le nostre borse ci sono i sacrifici e il legame con il territorio”

Liala, Lucia, Laura e Avenue 67: “Tutto è nato da un pranzo a Parigi. Dal garage a Costa Volpino al mondo. Dentro le nostre borse ci sono i sacrifici e il legame con il territorio”
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Ci sono incontri che hanno il potere di cambiarti la vita in un istante. È proprio quel che è successo durante un viaggio a Parigi a tre donne, Liala, Lucia e Laura, che hanno trasformato una grande passione nella loro professione. Avenue 67, un brand di borse partito da un piccolo ufficio a Costa Volpino arrivato al mondo. Senza dimenticare le proprie radici. In questi giorni la vita di un’imprenditrice che lavora nel mondo della moda è particolarmente frenetica, a Milano i riflettori sono tutti puntati proprio sulla settimana della moda e trovare un ritaglio di tempo è una sfida davvero complicata. “La moda corre veloce e noi insieme a lei”, ma ce l’abbiamo fatta. Da dove partiamo? Dall’inizio. Da loro, tre donne appassionate, entusiaste, piene di sogni e, sì, coraggiose. 2013, ormai undici anni fa è nata la prima collezione.

Eravamo al ristorante Avenue, a pranzo, ci conoscevamo di vista, ma non eravamo di certo amiche – ricorda Liala Fiorini, camuna di Darfo Boario Terme -, stavamo parlando di noi stesse quando abbiamo capito che avevamo qualcosa in comune, la passione per la moda. Così è nata l’idea di creare qualcosa che potesse posizionarsi anche sul mercato estero ma che rappresentasse il concetto dell’artigianalità del Made in Italy”.

A cosa vi ispirate? “Ad uno stile tutto italiano, con linee molto semplici, anche se ogni tanto abbiamo la necessità di toglierci dal nostro percorso e lanciare dei prodotti accattivanti che piacciono molto”.

Facile intuire da dove arrivi il nome del marchio… “Rappresenta il luogo in cui è partita la nostra avventura – sottolinea Lucia Medici, che è di Lovere – e rappresenta una vera e propria strada che abbiamo disegnato nel mondo della moda sul territorio italiano”.

Il successo non ha tardato ad arrivare: “Il progetto è partito subito con una risposta da parte dei massimi best shop in Italia che richiedono immediatamente questo prodotto – racconta Laura Bartoli, che come Lucia è di Lovere -. Se ci saremmo aspettate un risultato di questo tipo? No, per niente! E abbiamo dovuto rivoluzionare tutto; due anni dopo abbiamo deciso di iniziare a lavorare anche dal punto di vista della comunicazione, perché fino a quel momento portavamo le borse nei negozi e loro le vendevano”.

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