la regione chiede l'unanimità

L’ATO di Val Camonica? Devono aderire tutti i Comuni Camuni

L’ATO di Val Camonica? Devono aderire tutti i Comuni Camuni
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Sembrava fatta. Veniva scorporato l’ATO (Ambito territoriale Ottimale) di Brescia istituendo un ATO specifico per la Val Camonica per il ciclo dell’acqua. Mica poco, la rivendicazione camuna non era estemporanea, si tratta di gestire il “proprio” patrimonio idrico con prezzi stabiliti in loco e non nella lontana Brescia in un’assemblea di 205 Comuni.
È chiaro che se invece l’assemblea dei sindaci si riduce a 40 è più facile condividere decisioni e opinioni.
Soprattutto perché nella gigantesca assemblea bresciana del 205 è difficile far capire interessi locali di valle e far pesare soprattutto il peso del proprio patrimonio naturale (sorgenti).
Dalla regione arriva una doccia fredda che non vanifica tutto, ma lo complica.
Con un rischio tutto da verificare. Infatti, aldilà del fatto che si azzera tutto, che le richieste precedenti con annesse delibere praticamente vengono annullate e bisogna che ogni Consiglio Comunale deliberi di nuovo l’adesione a un ipotetico nuovo ATO, che quindi poi verrebbe istituito dalla Regione (quindi non lo è ancora), ci sono delle condizioni precise: tutti i Comuni che fanno parte della Comunità Montana di valle Camonica devono aderire.
La domanda è: se uno non aderisce? Da quello che manda a dire la Regione salta tutto.

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