Andrea Pelamatti raccontato da papà Mauro. Dal Montecchio all'esordio con l'Inter
“Ha iniziato a giocare a 4 anni, i viaggi con il nonno... è un ragazzo con la valigia sempre pronta e con Gosens...”.
86 minuti di attesa, poi il tabellone che si alza al cielo e un numero verde, il 56, che indica il cambio. Fuori Bastoni, dentro Pelamatti.
Malta, ritiro della prima squadra dell’Inter, di fronte il Salisburgo e una vittoria tonda per 4-0. Il camuno – di Darfo Boario Terme - classe 2004 (i 18 anni li ha compiuti il 9 ottobre) Andrea Pelamatti proprio qui ha fatto il suo esordio.
“L’ho sentito dopo cena, era felice, un bel traguardo e una bella soddisfazione”, commenta papà Mauro, che da casa ha seguito la diretta Facebook incollato al pc. Un’emozione che forse nemmeno le parole sanno spiegare. La passione per il calcio arriva da lontano, dall’ultimo anno di asilo, quando Andrea tira i primi calci al pallone nel campetto vicino a casa, nella squadra del Montecchio.
E ne ha fatta di strada Andrea, che oggi indossa orgogliosamente la maglia nerazzurra. Mancino, prima in campo da esterno alto e poi da terzino sinistro.
Partiamo proprio da questo esordio che profuma di felicità: “Si allena costantemente già da tempo con la prima squadra, ma non era mai stato convocato.
È sceso in campo soltanto alcuni minuti, ma era vicino all’azione del quarto gol quindi è un bell’inizio e va bene così. Quello della prima squadra è tutto un altro mondo rispetto alle giovanili ma si trova bene, pensava di pagare di più il distacco tra il campione affermato e il ragazzino, invece ha trovato dei giocatori molto disponibili e che gli danno consigli. Va molto d’accordo con Gosens, si ferma spesso a provare i cross a fine allenamento”.
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